lunedì 26 ottobre 2009

"Brutto Comunista"

Io non sono omosessuale ma quando vedo le discriminazioni che subiscono mi dà profondo fastidio.
Non sono neanche una donna ma soffro quando vedo come viene trattata in questo "fottuto" paese.
Non sono nemmeno un/una trans, se vi può tranquillizzare ma anche per loro vale quello che ho scritto sopra.
Anche se sono cresciuto in una famiglia profondamente cattolica non ho una fede "precisa" e definibile,ma credo nel diritto di professare la propria , qualsiasi essa sia senza subire discriminazioni.
Ho "il giusto colore della pelle" e non sono straniero ma muoio dalla vergogna per come vengono trattate le persone da dovunque esse arrivano dall"italia della Lega.
E potrei continuare per pagine intere...
In definitiva non mi riconosco in nessuna categoria (se non in quella umana) ma riconosco il diritto di esistere e di pari oppportunità di tutte le categorie(che non vanno contro i diritti di altre persone...).
Anche se ai ben pensanti io ho tutti i requisiti per essere considerato "normale", la mia difesa "pubblica" delle minoranze e delle diversità mi rende un diverso.
O come va di moda ora un "brutto comunista"(Anche se i veri comunisti in questo paese non ci sono più dai tempi di Enrico Berlinguer ,a parole ne sembra invaso.), fate voi...
In questi giorni ho letto due articoli che mi hanno fatto molto riflettere sulla deriva democratica di questa povera patria.

Il primo è l"editoriale di Giovanni De Mauro su Internazionale di questa settimana :


La settimana

Civili
È come se a una manifestazione per la difesa dei diritti degli immigrati andassero solo gli immigrati. Sarebbe inconcepibile. Ma in Italia i diritti dei gay e delle lesbiche non sono considerati una questione che riguarda tutti. In questo la classe politica non è più arretrata del resto della società. Tolte forse le grandi aree metropolitane, in Italia essere gay o lesbica è ancora difficile come lo era cinquant'anni fa. Bulgaria, Polonia, Slovacchia, Estonia, Lituania, Lettonia, Malta. E Italia. Sono questi i paesi dell'Unione europea che non hanno una legge contro l'omofobia e in cui non è previsto il riconoscimento delle coppie gay. Siamo sempre agli ultimi posti, in questa come in altre classifiche sulle libertà civili e sul rispetto dei diritti delle minoranze. Tra le tante battaglie di un grande partito di sinistra, una delle prime dovrebbe essere quella per spiegare a tutti che i diritti di gay e lesbiche non sono una concessione, un optional, ma riguardano ogni cittadino, sono un valore collettivo e condiviso che indica lo stato di salute di un paese, della sua democrazia, dei rapporti tra le persone che ci vivono. - Giovanni De Mauro


Il secondo articolo è apparso sul Fatto Quotidiano del 24 ottobre 2009 :





Se i due lettori che sono finiti qui per sbaglio vogliono lasciare un loro commento ne sarò felice.





 __ Maratona di Marengo , integrazione a remengo

 __ L"etica dei cazzi miei



per finire  invito la visione di questo video a tutte "le persone per bene"....
occhio a cosa pensate che poi andate all"inferno.... :)


2 commenti:

  1. ahahahahah , purtroppo questo è un blog autarchico quindi i 2 commenti...

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  2. ... me li faccio da solo... :)
    Bene,bravo, ma non ti vergogni ?
    Bruto comunista!

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