giovedì 29 ottobre 2009

La musica del mondo nell"Italia "che il mondo lo vorrebbe fuori"...

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Un gruppo formato in gran parte da musicisti immigrati che diffonde un messaggio multiculturale in un paese occidentale e democratico è una realtà abbastanza comune.
Ma in un paese come l"Italia dove sembra prendere sempre più piede la formula (in questo caso la matematica è un"opinione...    :) :
straniero/immigrato/extracomunitario = delinquente/criminale/ladrodilavoro e altre cosette anche più carine ,
(complice anche la "crisi" economica /voluta ed imposta o semplicemente scaturita per errore "dall"alto" dei pochi e che si è propagata nel "basso" dei molti...?!?...) la loro "resistenza" sulle scene (2002) ha qualcosa di eroico.
Basti sapere che le norme molto civili del "bel paese" impongono alla maggioranza dei suoi membri di tornare nei paesi d"origine ogni tre mesi per rinnovare il visto artistico e a richiedere un nuovo visto ogni volta che vanno all"estero.
Questo post nasce dalla lettura di un intessante articolo di Jon Lusk ( l"originale scritto su Froots ) apparso su Internazionale del 23 ottobre.
Ora non resta che far parlare la loro musica.










Per saperne di più :



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